L’ importanza della tecnologia e dell’innovazione

Recentemente si è svolto un evento chiamato Liberi oltre le Illusioni in cui vari esperti e importanti accademici di vari settori hanno discusso sul futuro dell’Italia, su ciò che non si fa da anni e su ciò che andrebbe fatto. In questa discussione con la presenza degli organizzatori proff. Michele Boldrin, Thomas Manfredi dell’OCSE, Gianluca Codagnone e Costantino de Blasi troviamo il noto imprenditore Renato Cifarelli che sottolinea l’importanza della tecnologia e dell’innovazione per cresce dal punto di vista economico e competere con il mondo.

Il bonus sulle smart tv e decoder

Tra poco partiranno i bonus o come li ha definiti qualcuno mini sconti per le smart tv e i decoder in vista del cambio tecnologico che avverrà nel 2022. Io non voglio dare la notizia quanto commentarla. Sinceramente visto l’importo dello sconto e le modalità per ottenerlo lo trovo una grandissima stronzata. Si dovrebbe trattare alla fine di uno sconticino di 50 euro a cui avranno diritto solo coloro che appartengono alle fasce ISEE I e ISEE II, ma la cosa patetica è che per ottenere poi fattivamente lo sconto si dovrà presentare un’autocertificazione al venditore. Come viene chiamata dai fini burocrati italiani una dichiarazione sostitutiva di appartenenza a una delle due fasce e di non aver già usufruito dello sconto in precedenza. Francamente è il solito modo ci buttare i soldi nel cesso, in quanto pur se è vero che queste tv costano tanto c’è anche da dire che vediamo come in due anni i prezzi scendono parecchio e quindi comprarlo ora risparmiando una fesseria potrebbe essere inutile soprattutto per una famiglia che non naviga nell’oro. Tra l’altro qui in Italia si fanno sempre le cose a metà, mancette qua e la che non cambiano nulla, che non risolvono niente. Se vogliono davvero aiutare le famiglie meno abbienti le paghino interamente le smart tv e i decoder!

L’Italia è uno degli stati meno digitali d’Europa

Le skills tecnologiche degli individui sono un indicatore importante della crescita culturale ed economica di un Paese. Le imprese che hanno una produzione ad alto valore aggiunto richiedono lavoratori in grado di gestire una tecnologia più avanzata rispetto al passato. Attraverso Eurostat si possono scoprire alcuni dati sulle capacità digitali che sono piuttosto inquietanti per la povera Italia. Ad esempio l’uso di un personal computer.

In questa tabella si può vedere l’utilizzo di un pc negli ultimi 3 mesi e come si può notare nel 2017 l’Italia è nelle ultime posizioni in Unione Europea.
eurostat1Se analizziamo i dati si può facilmente capire che se alla base c’è un basso uso del pc non ci saranno neanche tante persone con alte competenze informatiche.

Eurostat ci conferma questa tendenza con un’altra  statistica sulle capacità digitali di base della popolazione. In italia nel 2016 solo i 44% della popolazione ha capacità digitali di base, mentre vediamo una media dell’Unione Europea a 15 del 60%.

Indubbiamente una profonda riforma della scuola è necessaria, occorre dare maggiore risalto all’apprendimento dell’informatica, linguaggi di programmazione e ICT perchè il mondo sta andando in quella direzione e il nostro paese sta arretrando inesorabilmente.

Google documenti buona alternativa a office

Da un po’ di tempo mi è scaduta la licenza office annuale, ma ho deciso di non rinnovarla e risparmiarmi quei soldi. La mia scelta è dovuta al fatto che google offre un servizio online chiamato google documenti che è di fatto come word o google fogli che è l’equivalente di excell. Si possono realizzare anche le slides come in power point. Un pacchetto completo direi che ha come unico neo il fatto di dover stare in linea. Credo che ci sia anche un modo per utilizzarlo off line ma non ho provato questa opzione. La funzionalità è molto buona e anzi devo dire che nel fare le slides mi sono trovato anche meglio rispetto a office!. Dopo aver concluso il proprio lavoro si può salvare in formato office per rendere il documento compatibile e apribile da chi ha questo prodotto.

Una alternativa valida per risparmiare è acquistare un pacchetto office con licenza perpetua ma di qualche anno fa. Ad esempio su Amazon si può prendere Office 2016 licenza perpetua in offerta e costa poco più di 100 euro, almeno al momento in cui scrivo.

Le offerte delle compagnie telefoniche che poi cambiano!

Tre anni fa ho cambiato compagnia telefonica sul telefonino perché non ero soddisfatto del trattamento ricevuto. Senza fare i nomi delle compagnie in questione, ho quindi deciso di passare a una che mi dava per 10 euro mensili 200 minuti 200 messaggi e un numero di giga che non ricordo, ma non conta tanto per ciò che voglio dire. La condizione per avere questo prezzo era fare sempre la ricarica via internet, cosa che ho sempre fatto. Ebbene in tre anni il costo del servizio è passato da 10 a oltre 12 euro, un aumento incredibile manco avessimo un’inflazione galoppante. Nel mentre mi arrivano sempre messaggi della vecchia compagnia con offerte indubbiamente migliori di quella attuale. Ma io dico per avere dei prezzi equi bisogna cambiare compagnia ogni anno? Francamente non ho voglia di farlo. Nel contesto di questo articolo volevo chiedere a qualcuno che l’ha provata com’è questa nuova compagnia?

L’orribile doppiaggio dei Transformers G1 terza stagione

Questo articolo non è esattamente in tema con il mio blog, ma uso questo spazio per scrivere quello che mi passa per la testa quindi…

Credo che i transformers siano uno dei cartoni animati della nostra infanzia che ricordiamo di più, anche perchè continuano ad essere riproposti in varie versioni. Io mi riferisco alla serie originale ovvero Transformers G1 degli anni 80. Sinceramente pur piacendomi non è mai stato il mio cartone preferito in quanto non riuscivo a capirne totalmente la storia e perché cambiavano i personaggi da una serie all’altra. Comunque quei robot trasformabili per noi appassionati di macchinine erano irresistibili. Di recente ho rivisto il quarto film (per inciso davvero brutto) e mi è venuta la curiosità di cercare su youtube qualche immagine della serie animata originale.  Già il primo impatto non è stato dei migliori con dei disegni e animazioni non proprio di altissimo livello, ma il peggio del peggio è stato ascoltare il doppiaggio della terza stagione in questo video.

Come si può sentire alcuni robot parlano con strane voci, accenti, strascicamenti da idiota, insomma una schifezza. I doppiatori che hanno lavorato in questa serie sono in realtà ottimi doppiatori, come Alessio Cigliano (robot con accento francese!) che ha doppiato, oltre a Ken il Guerriero, anche Spock giovane nei film di Star Trek, tanto per fare un esempio. Il problema è che erano anni in cui i cartoni animati venivano doppiati in economia e dove i personaggi erano pochi o c’era a disposizione un ottimo caratterista sono venuti fuori anche lavori di qualità  almeno dal punto di vista vocale. I transformers presentavano un grosso problema perché avevano un sacco di personaggi ed evidentemente ogni doppiatore ha dovuto prestare la voce a più di uno. Non so perché qualcuno ha deciso, oltre a storpiare la voce in certi casi in modo assurdo, anche di fare accenti ed inflessioni improbabili rendendo alcune scene e dialoghi totalmente assurdi. Il risultato finale è anche parecchio comico purtroppo!

I dati hanno un valore economico

I fatti e gli scandali che stanno di recente investendo facebook ha portato alla luce un fatto che in realtà è noto da molto tempo. I dati hanno un grosso valore economico  e i social network sono i più grandi collezionisti di questi dati che noi utenti regaliamo con grande generosità. Per le aziende è fondamentale conoscere i gusti e le tendenze delle persone per orientare le loro scelte strategiche. Chi gestisce questi dati e li vende ha un guadagno enorme, chiaramente chi lo fa rendendolo noto alle persone non commette nessun reato, ma credo che occorra far capire meglio a tutti che si stanno regalando dei beni e si rinuncia a una parte della propria privacy. Facebook in genere precisa attraverso le sue app che non venderà i dati a terze parti e verranno usati solo per il funzionamento dei servizi ma come abbiamo visto pare che gli stessi dati in un modo o nell’altro alcune volte vadano a finire da qualche altra parte. In altri casi è indicato chiaramente che i dati sono utilizzati da terze parti e lo possiamo subito notare dalle pubblicità che sono relative ai nostri interessi e alle pagine che visitiamo.